Ho svuotato dentro di te ogni esigenza. Ogni richiesta.
Ho versato su di te ogni serata alcolica. Ogni postumo.
Vuoto - se non del buonumore - ansimavo senza pulsione alcuna.
Come cappi al collo i tuoi sguardi, io
su campi minati d'invidia. Carneficine d'ipocrisia.
Celle frigorifere a temperatura ambiente, morsi e rimorsi storici
ch'erano peggio della fine del mese.
Ho svuotato dentro di te quello che già avevi, insignificanti delusioni
sarebbero tramontate al prossimo Venere.
Saturno contro - volgevamo a passo svelto per fugare il futuro
tra cartomanti e sciacalli
tra anti-vax e morbilli.
Procedevamo incuranti,
incurabili contromano nelle rotonde
tra i complotti e le ronde
tra gli stupri e i migranti.
Ho svuotato dentro di te ciò di cui non avevi bisogno
pulsioni inopportune e sicurezze scadenti.
Colmi
vuoti.
Solo tensioni superficiali.
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