patptat

domenica 31 gennaio 2010

Panico

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.


Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.







Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce dal mare
or s'ode
su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.


Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

(G. D'annunzio - La pioggia nel pineto)

Panico

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.


Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.







Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode voce dal mare
or s'ode
su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.


Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

(G. D'annunzio - La pioggia nel pineto)

Dunque...dov'è l'ovvietà?

\[a=\prod_{i=1}^k{p_i^{\alpha_i}, \ \ \forall a\in\mathbb{Z}-\left\{0\right\}\]

\[p_i\ne p_j, \ \ \forall i\ne j\, \ \ 1\le i,j\le k\]

\[\alpha_i\in \mathbb{N}-\left\{0\right\}, \ \ 1\le i\le k\]

And...were it not true?

Tutto con troppa superficialità..

Dunque...dov'è l'ovvietà?

\[a=\prod_{i=1}^k{p_i^{\alpha_i}, \ \ \forall a\in\mathbb{Z}-\left\{0\right\}\]

\[p_i\ne p_j, \ \ \forall i\ne j\, \ \ 1\le i,j\le k\]

\[\alpha_i\in \mathbb{N}-\left\{0\right\}, \ \ 1\le i\le k\]

And...were it not true?

Tutto con troppa superficialità..

Servono delle regole..

\[f(x)=\sum_{i=0}^{\n}{a_i x^i}, \ g(x)=\sum_{j=0}^n{b_jx^j\]

\[(f+g)(x):=\sum_{i=j=1}^{n}{(a_i+b_j)x^i\]

\[(f\cdot g)(x):=\sum_{h=0}^{n+n}{\sum_{i+j=h}{a_ib_jx^h}\]

Rules are important, otherwise:

\[x=x\]

\[x^2=x^2\]

\[x^2-x^2=x^2-x^2\]

\[x(x-x)=(x+x)(x-x)\]

\[x=x+x\]

\[1=2\]

Meglio avere regole no?

Servono delle regole..

\[f(x)=\sum_{i=0}^{\n}{a_i x^i}, \ g(x)=\sum_{j=0}^n{b_jx^j\]

\[(f+g)(x):=\sum_{i=j=1}^{n}{(a_i+b_j)x^i\]

\[(f\cdot g)(x):=\sum_{h=0}^{n+n}{\sum_{i+j=h}{a_ib_jx^h}\]

Rules are important, otherwise:

\[x=x\]

\[x^2=x^2\]

\[x^2-x^2=x^2-x^2\]

\[x(x-x)=(x+x)(x-x)\]

\[x=x+x\]

\[1=2\]

Meglio avere regole no?

My Prezi..

My Prezi..

Anche per voi..

Ho bsogno davvero di qualcosa che non risco più ad avere il coraggio di guardare.
Non è paura di andare incontro alle cose, non è trito e ritrito sentimentalismo. E' solo un maledetto bisogno di un'ultima cosa per andare davvero via da ogni cosa di cui non sento la necessità più elementare.
Guardare immagini scorrere davanti a me - siano esse reali o meno - non mi basta. Cerco profumi che conoscevo fin da quando ho imparato a conoscere il mondo. Cerco gente che non mi sia concesso di chiamarla tale. E suoni che poco hanno di musica.
Il non riuscire a capire parole dette e ridette o semplicemente inutili mi preoccupa poco. Ma non riesco a fare a meno di uccidermi ogni volta che ignoro qualcosa di incredibile. Davvero incredibile.
E allora uccidiamo il mondo, l'alto e il basso e tutte le cose non possono che avere un peso sol per chi ha una bilancia così sensibile da volerli cogliere per poi non farne per nulla qualcosa.
E' bisogno che mi attrae. L'avere bsogno - in un gerundio poco ortodosso - non può che essere la necessità di continuare a vivere.
E forse per puro opportunismo - l'incoerenza non è il non essere ciò che si pensa.

Anche per voi..

Ho bsogno davvero di qualcosa che non risco più ad avere il coraggio di guardare.
Non è paura di andare incontro alle cose, non è trito e ritrito sentimentalismo. E' solo un maledetto bisogno di un'ultima cosa per andare davvero via da ogni cosa di cui non sento la necessità più elementare.
Guardare immagini scorrere davanti a me - siano esse reali o meno - non mi basta. Cerco profumi che conoscevo fin da quando ho imparato a conoscere il mondo. Cerco gente che non mi sia concesso di chiamarla tale. E suoni che poco hanno di musica.
Il non riuscire a capire parole dette e ridette o semplicemente inutili mi preoccupa poco. Ma non riesco a fare a meno di uccidermi ogni volta che ignoro qualcosa di incredibile. Davvero incredibile.
E allora uccidiamo il mondo, l'alto e il basso e tutte le cose non possono che avere un peso sol per chi ha una bilancia così sensibile da volerli cogliere per poi non farne per nulla qualcosa.
E' bisogno che mi attrae. L'avere bsogno - in un gerundio poco ortodosso - non può che essere la necessità di continuare a vivere.
E forse per puro opportunismo - l'incoerenza non è il non essere ciò che si pensa.

sabato 30 gennaio 2010

Solo per me..

A chi crede di conoscermi, di capire ciò che voglio e a pensare che tutto possa essere così lineare. Perchè ho bisogno di termini miei che altri, non tutti, non possono capire. Perchè amo cose che non voglio possano fare di me una figura, un tipo per dirla alla greca. Perchè amo essere coerente, cambiare idea, contraddirmi. Non aver bisogno di nutrirmi, di guardare il sole, di vivere solo la notte che voglio e tornare a dormire e svegliarmi presto dopo poche ore, minuti, dal mio lungo sonno. Perchè ancora ho bisogno di qualcuno che non mi capisca, che sia per me un mistero, che mi faccia dubitare di me. Capelli neri e occhi di cui non ricordo il colore. Musiche incomprensibili elevo a bandiere della mia vita. E ancora per rendermi conto che persino ora sto conoscendo, sto ammirando, sto muovendo il mondo pur non alzandomi dalla mia sedia, solo respirando, espirando, respirando.

Solo per me..

A chi crede di conoscermi, di capire ciò che voglio e a pensare che tutto possa essere così lineare. Perchè ho bisogno di termini miei che altri, non tutti, non possono capire. Perchè amo cose che non voglio possano fare di me una figura, un tipo per dirla alla greca. Perchè amo essere coerente, cambiare idea, contraddirmi. Non aver bisogno di nutrirmi, di guardare il sole, di vivere solo la notte che voglio e tornare a dormire e svegliarmi presto dopo poche ore, minuti, dal mio lungo sonno. Perchè ancora ho bisogno di qualcuno che non mi capisca, che sia per me un mistero, che mi faccia dubitare di me. Capelli neri e occhi di cui non ricordo il colore. Musiche incomprensibili elevo a bandiere della mia vita. E ancora per rendermi conto che persino ora sto conoscendo, sto ammirando, sto muovendo il mondo pur non alzandomi dalla mia sedia, solo respirando, espirando, respirando.
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